Il cicloturismo è un'opportunità economica per gli operatori del territorio, anche al Sud. Ecco come una struttura ricettiva pugliese si è trasformata in "bike friendly".

Il giro d’affari legato al cicloturismo in Italia, secondo uno studio condotto da Legambiente, si attesta attorno ai 6 miliardi di euro, dati interessanti ma ancora lontani da quelli di paesi come Germania e Francia, che hanno investito in percorsi ciclabili di media-lunga percorrenza già da diversi anni e il cui indotto del turismo in bicicletta è sensibilmente superiore.

Tale tendenza si traduce in un’opportunità unica per i diversi attori del territorio, in primis per le strutture ricettive.

Se da un lato gli hotel di Trentino, Alto Adige e Riviera Romagnola si sono già attrezzati convertendosi in bike hotel con tutti i comfort possibili immaginabili per ciclisti e cicloturisti, c’è ancora un’ampia fetta di operatori che deve adeguarsi in fretta per non lasciarsi scappare un target nuovo e tendenzialmente alto spendente.

A questo proposito condividiamo un’interessante esperienza professionale con un cliente - un b&b del basso Salento, in Puglia - svolta nel 2018.

L’obiettivo del b&b era quello di intercettare il target di cicloturisti italiani amanti della natura e del buon cibo, e proporre loro un’esperienza di cicloturismo in Salento i cui tour in bicicletta sarebbero stati affiancati da visite culturali, degustazioni e momenti ricreativi.

Per raggiungere tale obiettivo è stato intrapreso con il cliente un percorso consulenziale che ha previsto lo studio del territorio circostante, l’adeguamento dei propri locali con interventi strutturali minimi e la realizzazione del nuovo materiale di comunicazione.

Per lo studio del territorio e l’individuazione di percorsi idonei è stato coinvolto un tour operator specializzato in vacanze in bicicletta in Salento, e ad ogni percorso selezionato è stato attribuito un taglio diverso: storico, gastronomico, balneare, ecc…

Come interventi strutturali minimi è stato previsto il cambio di destinazione d’uso di una piccola camera del b&b, divenuta la bike room della struttura in grado di stoccare 6 biciclette su appositi ganci, un banco officina per le riparazioni essenziali ed una serie di accessori utili per i tour in bici (caschi, borracce, carrelli per trasportare i bambini).

Per quanto riguarda il materiale di comunicazione, è stato riprogettato il sito web della struttura includendo al suo interno una pagina dedicata ai tour in bici proposti, sono state realizzate e stampate le mappe con i relativi percorsi (sul sito web è possibile scaricare le tracce anche in formato gpx) e modificate le brochure della struttura in modo che dessero risalto alla sua nuova vocazione cicloturistica.

L’intero percorso di consulenza e comunicazione è stato raccontato con attività di ufficio stampa su siti web di settore e a margine dello stesso è stato organizzato un raduno che ha visto la partecipazione di 20 ospiti, per festeggiare ed inaugurare il b&b nella sua nuova veste.

Aprire il proprio business al turismo in bicicletta non è però un’attività che gli operatori (principalmente albergatori e tour operator) possono svolgere in completa autonomia perché si riveli efficace, ma per farlo hanno bisogno del supporto delle amministrazioni locali (comuni, province e regioni) affinché il contesto territoriale sia adeguato al cicloturismo nella sua totalità.

Lo sanno bene gli albergatori del Trentino e dell’Alto Adige, ad esempio, regioni in cui abbondano piste ciclabili turistiche e in cui, per questo, gli enti del turismo possono investire massicciamente in promozione sapendo di avere alle spalle un territorio che li supporta.

Da questo punto di vista, l’attività del b&b salentino è stata lungimirante e ha di fatto preceduto alcuni interventi essenziali che sono di competenza delle amministrazioni, come il collegamento di alcuni tratti di ciclabili interrotti, la produzione di materiale informativo, la promozione del territorio in chiave cicloturistica.

Sappiamo inoltre dell’enorme potenziale che avrebbero le regioni del sud Italia nella diffusione del cicloturismo, vista la stagione lunga (da aprile a ottobre), il clima favorevole e la ricchezza di esperienze che si potrebbero affiancare: dalla storia al mare, dalla gastronomia al folklore

Ma, come ci insegnano le esperienze virtuose sopra citate, la priorità sono le infrastrutture: senza infrastrutture non è possibile generare una domanda di turismo in bicicletta sufficiente affinché anche l’offerta ricettiva specializzata sia diffusa e di qualità.